Col Rapporto della Commissione speciale scolastica del 15 maggio, sotto riportato, si è conclusa la battaglia, durata 4 anni, fra la Commissione scolastica, il Governo e i Promotori. Vale la pena commentarne alcuni passaggi.

Nella introduzione si accenna al problema della ricevibilità della nostra Iniziativa Popolare. NON E’ STATO SEMPLICE combattere la accusa di irricevibilità della Iniziativa Popolare, è costato molto lavoro e molto denaro. Questo dimostra quanto il DECS non volesse questa Iniziativa Popolare.

Più avanti si parla della Iniziativa Popolare dei Giovani Liberali nel 2000 e si dice che “in teoria” si era cercato di migliorare l’insegnamento della Civica (Art. 23a). GIUSTO dire “in teoria” perché lo si è peggiorato, come denuncia l’indagine SUPSI.

Segue una sommaria descrizione delle fasi della trattativa e il compromesso, accettato dai Promotori, di istituire le due ore separate di Civica nella media e l’insegnamento per moduli in due ore comuni a Storia e Civica o a Diritto e Civica nelle superiori.

Nel Commento si descrivono le nuove modalità dell’insegnamento della Civica, esse dimostrano, con le mille variabili contenute, quanto sarà difficile che la Civica sia veramente insegnata a dovere e che ciò dipenderà solo dalla buona volontà di ciascun insegnante. La gente con cui i Promotori parlano è preoccupata della ignoranza di molti giovani verso i fondamenti della Civica. Speriamo che i due controlli a cadenza biennale, voluti dal Governo, diano buoni risultati.

 

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1. INTRODUZIONE

Il 27 marzo 2013 è stata depositata presso la Cancelleria dello Stato l’iniziativa popolare legislativa generica “Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)”1, con la quale i promotori chiedono:

“che l’articolo 23a del capitolo VI della Legge sulla Scuola datata 1° febbraio 1990 venga modificato in modo che nelle Scuole Medie, Medie Superiori e Professionali venga introdotta una nuova materia di insegnamento denominata «Educazione Civica, alla
Cittadinanza e alla Democrazia Diretta», che abbia un proprio testo e un proprio voto separati; tale materia dovrà essere obbligatoria e dovrà essere insegnata per almeno due ore al mese; onde evitare un aumento delle ore totali di insegnamento, e relativi costi, si
propone di ricavare il tempo necessario dalle ore di storia”.

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